Non poteva passare in cavalleria l’attacco di Pierpaolo Marino alla Juventus. A becchettare il direttore tecnico dell’Udinese ci ha pensato Marcello Chirico che ha preso spunto niente po’ po’ di meno dalla storia di Paparesta chiuso nello stanzino degli arbitri.
“Ve la ricordate? Non era vera. La negò lo stesso arbitro in un‘udienza del processo di Calciopoli a Napoli. Persino un tribunale, quello di Reggio Calabria, sentenziò trattarsi di fake news, nata da una battuta fatta da Luciano Moggi. Eppure, ancora oggi c’è chi la ritira fuori, sapendo che il popolo bue crede più alle bugie che alla verità, soprattutto quando ha in odio qualcuno”, spiega Chirico per mettere subito le cose in chiaro agli occhi di coloro che “tifano” per Marino.
Nello specifico, spiega Chirico: “Vuoi accreditarti presso le tifoserie anti-juventine? Giustificare una sconfitta della tua squadra? Attacca la Juventus e ti verranno tutti dietro. Più precisamente: parla di arbitro condizionato dai dirigenti juventini e vai sul sicuro”.
Il giornalista si dice stupito dal fatto che a tirare fuori questa cantilena sia stato “uno dei più seri e bravi dell’intera categoria, come Pierpaolo Marino, ds dell’Udinese. Il quale, anche a 48 ore di distanza da quella partita, e dopo tutte le moviole mostrate in tv , non ha ancora mollato la presa: é ancora convinto che la sua squadra abbia perso la partita per il condizionamento psicologico subito dall’arbitro Chiffi a fine primo tempo”.
“Quando cioè Paratici è sceso in campo a protestare per il recupero non concesso dal direttore di gara. Secondo il manuale antijuve, un’intimidazione bella e buona. “Cose già viste ed appartenenti ad un calcio d’alti tempi” ha detto Marino. I tempi appunto di Paparesta chiuso (per finta) negli spogliatoi”.
Chirico ribadisce di non condividere tuttavia l’atteggiamento di Paratici e cita come esempio di signorilità e astuzia Moggi: “si arrabbiava, difendeva la Juve nelle interviste, ma delle sue recriminazioni coi direttori di gara a fine partita erano sempre altri a raccontarle, lui le smentiva”.
Tuttavia “Da qui a sostenere che Chiffi sia stato condizionato nella direzione di gara da quell’ “aggressione” verbale , come l’ha descritta Marino, mi pare esagerato. Paratici non è stato nemmeno sanzionato dal giudice sportivo per atteggiamento irriguardoso, e infatti Marino ora si è appellato alla procura federale”.
Chirico capisce la delusione, la rabbia dell’Udinese ma comprende molto meno il ricorso alla solita tattica ancien – régime del dare addosso alla Juve.
E ancora: “Altrettanto il non volere ammettere, nemmeno di fronte all’evidenza delle immagini, che il fallo di Strygen Larsen – da cui è scaturita la punizione e poi il rigore per la Juve – fosse palese. Marino è riuscito invece a rigirare la frittata e sostenere che “Cuadrado è uno specialista di tuffi, si è buttato sul pallone quando ha capito che l’avversario gliela avrebbe tolta. Era fallo di mano di Cuadrado e punizione per noi “..
Infine l’affondo: “Con tutta la stima per la persona e il dirigente, la sua è una versione romanzesca utile all’Udinese per giustificare la sconfitta ed a fomentare le solite, assurde e monotone polemiche, sfruttate al volo da chi non perde occasione per inquinare l’ambiente e colpire sempre il solito bersaglio”.