martedì, 16 Aprile 2024

Lite Agnelli-Conte, Criscitiello: “Errori da asilo. Agnelli deve rispettare e mantenere lo stile Juve”

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Il giornalista Michele Criscitiello nel suo editoriale per tuttomercatoweb è tornato sul clamoroso diverbio tra Andrea Agnelli e Antonio Conte, in occasione della sfida JuventusInter.

Criscitiello scrive:

“Scusate ma la Procura Federale esiste ancora? In C e D volano 3-4 giornate di squalifica per mini risse in campo che non vede nessuno. Lukaku-Ibra finisce in mondo visione e aspettiamo settimane per sapere che decisione verrà presa. Agnelli e Conte fanno un danno a tutto il calcio italiano e il Giudice Sportivo deve prendersi del tempo. Per cosa? Tutti abbiamo visto. Tutti hanno sentito.

Conte è un pirla perché quel dito medio doveva evitarselo. Maleducato e ingenuo. Come fanno personaggi del genere a non capire che davanti a 18 telecamere di Rai 1, in uno stadio vuoto, si sente e si vede tutto? Errori da asilo nido. Forse. Premesso che Conte ha sbagliato, l’allenatore dell’Inter con le scuse si è messo un pochino al riparo. Gli insulti di Andrea Agnelli e le non scuse pervenute sono ancora più gravi di quello che è successo a Torino, l’altra sera.

Non siamo bacchettoni. Anzi. Siamo uomini di calcio e sappiamo che certe cose possono succedere. Il problema del Presidente della Juventus è uno solo: quando di cognome fai Agnelli hai tanti diritti ma anche alcuni doveri. La cosa brutta è che se fai cognome Agnelli e non sei quello delle pentole di Bergamo ma sei Presidente della Juventus e in passato è esistito uno stile Juve, purtroppo va rispettato e mantenuto.

Agnelli è un grande Presidente. Lo ha dimostrato con i fatti. Ha preso una Juve morta e l’ha riportata a grandi livelli. Vincente nel dna. Ultimamente, però, la Juve ha perso il suo stile. Il caso di Torino è l’ultimo di una lunga serie. Dall’università di Perugia fino alle tante ammende e diffide piovute sulla dirigenza bianconera per minacce e insulti agli arbitri.

La Juve ha bisogno di ridarsi delle regole interne per tornare quanto prima la società che tutti eravamo abituati a conoscere”, ha concluso Criscitiello.

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