La partita mai disputata tra Juventus e Napoli non finisce di generare polemiche. Quasi scontato lo scontro legale tra il Napoli e la Lega Calcio se dovesse essere decretata la sconfitta 3-0 a tavolino, dopo l’annullamento della partita dello Stadium, causato dall’assenza degli azzurri, mai partiti per Torino a causa (o grazie) del diniego da parte della ASL napoletana.
Una decisione che inevitabilmente ha aperto numerose polemiche, alle quali ha risposto il direttore della ASL Napoli 1, Ciro Verdoliva, ai microfoni di Radio Kiss Kiss:
“La sorveglianza sanitaria della SSC Napoli ora è in capo a Caserta, essendo la squadra nella bolla di Castel Volturno. La Asl Napoli 2 si è interessata del caso Zielinski, l’Asl Napoli 1 è entrata in gioco per i contatti stretti del centrocampista polacco.
Se sono arrivate pressioni? No, rigetto queste sciocchezze. È esattamente l’opposto, non abbiamo ricevuto nessuna pressione dal Napoli, ma solo una nota scritta in cui ci chiedeva come comportarsi.
Si resta in quarantena, al di là del fatto che siano giocatori di calcio o altro. I cittadini sono uguali, a maggior ragione in un momento di pandemia, al fine di salvaguardare la salute del singolo. Mai ci saremmo prestati ad una pressione per interessi di parte.
Lo rifarei assolutamente, così come lo faccio ogni giorno per le scuole, gli uffici pubblici. Parte sempre il protocollo e fermiamo tutti a casa. Dobbiamo contenere il contagio e questo si ottiene solo isolando i positivi”.
A non concordare con il direttore della ASL, Verdoliva, di sicuro la Salernitana e i suoi tifosi, dal momento che hanno potuto constatare una disparità di trattamento nei loro confronti da parte dell’Ente. Trovandosi infatti in una situazione simile a quella del Napoli, con 2 calciatori positivi al covid, la Salernitana ha invece disputato la partita contro il Chievo, non avendo ricevuto nessuno stop da parte della ASL napoletana.