È finito al centro della bufera l’esame di italiano sostenuto dall’attaccante del Barcellona, Luis Suarez, indispensabile per l’ottenimento del passaporto comunitario.
Dalle indagini della Guardia di Finanza di Perugia è emerso infatti che gli argomenti del test erano stati preventivamente concordati e i punteggi assegnati ancor prima dello svolgimento dell’esame.
Il calciatore non risulta tra gli indagati, così come la Juventus, che nelle scorse settimane aveva manifestato interesse per il suo cartellino.
Saranno le indagini a stabilire eventuali responsabilità, intanto sono in molti a chiedersi quali risvolti potrebbero esserci per la Juventus.
Per fare chiarezza sulla vicenda, Eurosport ha intervistato Federico Venturi Ferriolo, avvocato esperto di Diritto Internazionale Sportivo dello studio legale LCA, che ha commentato:
“Suarez non è un tesserato della Juventus e quindi ciò che è successo intorno a lui non può sfociare in un’infrazione disciplinare ai sensi dell’ordinamento sportivo, in un’ipotesi estrema di concorso di reato.
Gli illeciti presi in esame non sono collegabili al codice di giustizia sportiva e, dunque, io non vedo nessuna possibilità di coinvolgimento dal punto di vista disciplinare. Ci sono casi di responsabilità oggettiva penale che sfociano anche nella normativa sportiva e estendibili al club, ma non è questo il caso“.
In merito ad eventuali risvolti penali, Eurosport ha chiesto un parere anche all’avvocato Paolo Erik Liedholm, penalista dello studio legale milanese LCA, che ha commentato:
“Dal punto di vista penale, non rischia nulla. Gli eventuali indagati appartenenti all’azienda sarebbero coinvolti a titolo personale. Quindi la Juventus non sarebbe toccata, a parte ovviamente le ipotizzabili ricadute d’immagine”.