Nel corso di un’intervista a il Corriere dello Sport l’ex amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ha commentato l’arrivo sulla panchina della Juventus di Andrea Pirlo, che per ben 10 anni è stato uno dei giocatori simbolo della squadra rossonera.
Le parole di Galliani:
“L’ho appena sentito al telefono, rideva come un matto. C’eravamo visti a Monzello il 5 agosto per l’amichevole del Monza con l’Under 19 della Juve e gli avevo detto ‘Vedrai, Andrea, che farai una grande carriera, sei destinato ad avere successo anche come tecnico’.
Ma non pensavo che potesse impiegare solo 3 giorni per arrivare alla panchina della Juve. Immaginavo, che so, tra qualche mese. Mentre glielo ricordavo lui rideva. Troppo forte, Andrea.
Le sue qualità si capivano già da giocatore. Era allenatore quando giocava, e il campo non tradisce. Se dovessi definire Andrea con una sola parola direi intelligente. L’aggettivo lo riassume alla perfezione.
E poi era uno che studiava, Andrea studiava. L’avversario, il contesto, le situazioni. Alla Juve farà benissimo. Gli ho fatto i complimenti”.
Galliani è poi tornato a quel 2011, anno in cui Pirlo fu ceduto alla Juventus, durante la sua gestione:
“Dissi che era il mio errore più grande? Confermo. Aggiunsi anche che fu un errore in compartecipazione con altri. Non mi chieda chi… “.