sabato, 23 Novembre 2024

Chirico smaschera De Laurentiis: «La sua, invidia nei confronti di chi vince e non riesce a battere sul campo». E quella “proposta” ad Agnelli: «Non accetti? Allora faccio intervenire la Asl»

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Il giornalista juventino Marcello Chirico non ha dubbi: “Scatenare un putiferio contro la Juve, farle passà nu guaio è il sogno di molti tifosi napoletani”, superiore, secondo il giornalista alla conquista di uno scudetto da parte della loro squadra.

“Sogno che stanno riuscendo a realizzare grazie al loro nuovo Masaniello, reincarnatosi nel corpo di Aurelio De Laurentiis. Un altro che, a sua volta, non nutre grandi simpatie nei confronti di Madama e degli Agnelli”.

“Ciò che sta accadendo in questi giorni non ha infatti nulla di sportivo ma molto di politico e, diciamolo pure, di personale: l’invidia nei confronti di chi vince e non si riesce a battere sul campo”.

Un astio – quello di ADL – “talmente esacerbato da non fregartene nulla delle possibili conseguenze, in questo caso mandare per aria un intero campionato”.

Chirico non può non ricordare quanto successo alcune settimana fa in Lega:  “La tutela della salute pubblica viene prima di tutto, su questo non possiamo che essere d’accordo, ma è un principio che va difeso sempre, non solo quando torna comodo”.

Il signor De Laurentiis non può presentarsi ad un’assemblea di Lega da inconsapevole positivo e privo della mascherina, rischiando di infettare tutti, eppoi appellarsi al Ministero della Salute dopo aver permesso alla propria squadra di trasgredire più volte il protocollo ministeriale anti-covid valido per la Serie A: non presentandosi per giocare una partita, non mandando tutti i giocatori “in bolla” subito dopo la positività di Zielinski (hanno trovato un hotel a Marina di Castello 5 giorni dopo)”.

Così come ADL non può far passare adesso Agnelli per antisportivo solo perché quest’ultimo si rifiutò di condividere l’ipotesi di rinviare Juve-Napoli fattagli dal presidente partenopeo, e motivandogliela col rispetto delle regole. Quella di De Laurentiis era stata una proposta amichevole, o di quelle che non si possono rifiutare? Propenderei per la seconda, visto poi come si è sviluppata la cosa: non accetti? Allora faccio intervenire la Asl. Anzi, le Asl 1 e 2 del capoluogo campano”.

Chirico non dimentica nemmeno l’aiutino: “Corretto, oltre che obbligatorio, interpellare l’Azienda Sanitaria in caso di positività riscontrate all’interno del club, non altrettanto scomodare persino il capo di gabinetto del governatore De Luca per ottenere il divieto a non partire da Napoli. È tutto documentato dalle mail pubblicate in esclusiva da L’Espresso.

E non si continui nemmeno ad insistere col rischio del reato penale in cui sarebbe incorso il club se la squadra fosse uscita dai confini regionali: essendo valida anche per il Napoli la deroga concessa dal protocollo ministeriale, nessuno sarebbe finito in galera. Pure la storia che all’interno della rosa e dello staff tecnico si sarebbe potuto creare un caso analogo a quello del Genoa è stata, per fortuna, scongiurata con l’ultimo giro di tamponi sui giocatori: zero positivi. A Torino non avrebbero quindi infettato nessuno. Adesso vedremo su quali altri specchi si arrampicherà ADL per evitare il 3-0 a tavolino e il punto di penalizzazione”.

Il giornalista chiude con le Asl campane, “le quali farebbero meglio ad intervenire su quelle scuole di Napoli dove i bidelli misurano la febbre appoggiando la mano sulla fronte degli studenti, come si faceva ai tempi di Noè, al posto degli ormai comuni termometri ad infrarossi anziché occuparsi del campionato di Serie A, per il quale c’è già chi sovrintende e si sta impegnando a far andare tutto per il meglio. Sempre non arrivi qualcuno a mettere i bastoni tra le ruote, solo per il gusto di poter arrecare un danno alla Juve”.

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