Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa alla viglia della gara Italia-Belgio:
Che momento è stato l’omaggio alle vittime dell’Heysel?
“Deve rimanere nella memoria di tutti questa storia, lo dobbiamo per rispetto a tutte le persone che sono mancate e alle loro famiglie. Lo dobbiamo ricordare affiché non accada più. Il calcio è fatto di cose belle, ci sono momenti tristi come questi che non devono risuccedere. Lo stadio è un luogo per divertirsi e amare uno sport caro a tante persone”.
Ricorda la sera di quella tragedia?
“La ricordo benissimo. Da quello che doveva essere la felicità del seguire una partita così importante ne subimmo tutti un effetto che diventò devastante per il calcio. E’ un ricordo ancora vivo e che dobbiamo usare in maniera corretta per quello che è il bello e il futuro di questo sport”.
Donnarumma è diffidato, potrebbe cambiare portiere?
“No gioca Donnarumma. Bisogna fidarsi dei nostri calciatori e sapere che anche in un momento nel quale può succedere qualcosa sappiano comportarsi in maniera corretta”
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Domani non ci sarà Pellegrini dietro la punta, può essere il momento di Barella?
“Abbiamo bisogno di un calciatore che sa interpretare bene il fatto di legare il centrocampo con le ripartenze della squadra, deve saper scambiare posizione con gli altri e avere attitudini offensive. Barella ha tutto questo, così come abbiamo altri calciatori che sanno fare questo ruolo. Probabilmente Barella sarà in campo”.
Avete bisogno di un punto, può influire sulla partita di domani?
“No, perché cambiare la mentalità dei calciatori in un momento del genere potrebbe essere pericoloso. Si cercherà di andare a riproporre quanto fatto nelle scorse partite, nelle quali l’atteggiamento è stato perfetto”.
Dobbiamo aspettarci che Rovella debutti dall’inizio? Queste due partite chiudono il 2024, che nella seconda parte è stato brillantissimo. Qual è l’obiettivo concreto degli ultimi 2 match?
“Stiamo attenti a chi fa bene, sia Rovella che Locatelli stanno facendo un calcio davvero interessante. Quella che è la loro caratteristica a essere bravi nel riconquistare palla, sono stati bravi a crescere anche sotto altri aspetti. Quando si dice che manca il talento un po’ è vero, ma se riusciamo a diluirlo per tutti gli altri calciatori diventa meglio. Locatelli è un ragazzo serio, professionista eccezionale, quando l’ho chiamato gli brillavano gli occhi e sono risposte importantissimi perché vogliono far bene e sono attaccati a questa maglia. Non l’ho chiamato prima perché vedo delle cose che prima non vedevo, non so se è dipeso solo da lui o anche dal suo allenatore che reputo molto bravo. Essere qualitativi fa la differenza”.
Il cambio modulo è l’unica motivazione dietro il cambio di risultati rispetto all’Europeo?
“Abbiamo la possibilità di essere più chiari possibile, di andare a scegliere dei giocatori che abbiano motivazioni eccezionali, che ci sia la volontà di ricevere un grande piacere da quello che è il vestire questa maglia a prescindere se si va in campo o meno. Ho cercato di fare scelte corrette in base alle mie esperienze e conoscenze. Una l’avete sottolineata bene: probabilmente il mio comportamento non era stato corretto per quella che era la possibilità di qualità che avevo a disposizione, sia nelle scelte degli elementi che nella tipologia di gestione che avevo fatto. Poi ci mettono del loro i ragazzi. Ora ci sono comportamenti diversi, le posizioni fisse in campo sono poche. E’ sempre più difficile essere squadra e far vedere le loro qualità, loro lo sanno far bene”.
Barella e Frattesi in campo come li vede?
“Cambia poco… Siamo andati alla ricerca di calciatori che abbiano la qualità di saper stare in più posizioni in campo. Secondo me, per quello che chiedo io al trequartista, lo è più Barella e Frattesi è più mezzala. Ripeto per le mie richieste. Frattesi sicuramente è bravissimo ad inserirsi, lo dicono i gol. Se poi però vuoi che qualcuno ogni tanto venga a fare il doppio mediano allora la strada per arrivare alla porta è lunga e quindi forse è meglio fargli fare la mezzala”.