sabato, 23 Novembre 2024

Beccantini: “Rete Milinkovic da annullare”

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Roberto Beccantini ha anch’esso commentato l’esito di Lazio-Juventus sulle pagine del suo sito internet.

Ecco la sua disamina:

Dall’uovo dell’Olimpico, nessuna sorpresa: la Lazio cerca sempre di giocare, la Juventus solo quando vi è costretta. E così: 2-1. Sarri ha una certa idea di calcio, Allegri (influenzato e influenzante, immagino, il devoto Landucci) un’altra. All’andata e in coppa, aspettando e ripartendo, si era imposta Madama: 3-0 e 1-0. Questa volta, c’è stato un episodio (la rete di Milinkovic-Savic, da annullare) e c’è stata una partita. Un 2-2 non sarebbe stato iniquo, ma siamo sempre lì: per un’ora, Lazio avanti tutta e Juventus tutta indietro. Por qué?”

“C’era Immobile, più aggettivo che altro, non c’era Danilo. E c’era un Cuadrado indisponente, a rischio rosso (come Locatelli su Milinkovic-Savic). Cornice ardente, ring bollente. Luis Alberto, Zaccagni, Felipe Anderson e il serbo a passarsi la palla; Gatti, Bremer, Alex Sandro ad alzare un muro da football vintage. Di Maria sembrava il sagrestano che gira durante la messa a raccogliere le elemosine: ma che tirchie, le beghine”.

“La spintarella di luna, sul primo gol, con cui Milinkovic-Savic si libera di un Alex Sandro disco volante non commuove né Di Bello né il Var. Schiuma di rabbia, la Vecchia, e su angolo, una volta che riesce a scollinare la metà campo – un’impresa, fin lì – pareggia: parabola del Fideo, bolgia dantesca, incornatona di Bremer, scudo di Provedel e doppio, forse triplice, tap-in di Rabiot”.

“La ripresa sembra più mossa, ma la Lazio colpisce subito. Sarrismo allo stato puro: cross di Felipe, tacco di Luis Alberto, destro di Zaccagni. Tutti in piedi. E’ il 53’. Ecco: qui, solo qui, «comincia» la Juventus. Di rabbia, di forza, di cambi – tre, addirittura (Paredes per un Locatelli stremato, Chiesa per un Kostic terzino, Milik per un Vlahovic ingabbiato) e di trasloco: dal 5-3-2 al 4-3-3”

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