sabato, 23 Novembre 2024

Bufera arbitri: Trentalange non vuole dimettersi. AIA verso il commissariamento

Condividi

spot_imgspot_img

Chiuse le indagini sulla vicenda del procuratore AIA Rosario d’Onofrio, arrestato con accuse di narcotraffico nell’ambito di un’operazione della Dda di Milano e della Guardia di Finanza per traffico internazionale di stupefacenti.

Lo scandalo ha coinvolto anche il presidente dell’associazione arbitri Alfredo Trentalange che, però, ha già fatto sapere di non volersi dimettere

Il presidente dell’Aia dopo aver saputo delle pesantissime accuse che gli ha rivolto la Procura federale nell’atto di chiusura indagini in seguito del caso D’Onofrio, ha detto pubblicamente:

“Non ho nessuna intenzione di dimettermi”. Nella stessa nota ha aggiunto la richiesta “di essere sentito con estrema sollecitudine dal procuratore Chiné, non solo a mia tutela ma soprattutto nell’interesse di tutta l’Aia”.

Se il numero uno dell’Aia – come annunciato da lui stesso – manterrà la linea che aveva adottato già subito dopo l’arresto dell’ex procuratore arbitrale D’Onofrio (“Sono parte lesa”, “niente dimissioni”), il futuro dell’Aia sarà deciso dalla Figc il 19 dicembre.

Come riferisce Gazzetta “le violazioni di cui è accusato Trentalange sono così ingombranti che da sole, anche senza il deferimento che dovrebbe comunque arrivare, minano la credibilità di chi come lui occupa un ruolo tanto importante e in cui è necessaria la massima trasparenza”.

Il procuratore Chiné – che ascolterà sicuramente Trentalange nei prossimi giorni – gli contesta di aver proposto, sostenuto, premiato e soprattutto protetto D’Onofrio, arrestato il 10 novembre per traffico internazionale di stupefacenti, ma già condannato a 2 anni e 8 mesi per detenzione delle stesse sostanze, quindi prima della sua nomina a capo della Procura arbitrale avvenuta nel marzo 2021.

Senza le dimissioni di Trentalange inevitabilmente si procederà al commissariamento. I primi nomi che circolano sono quelli di Nicola Rizzoli e Gianluca Rocchi. Quest’ultimo dovrebbe lasciare l’incarico di designatore.

Condividi

Leggi anche

Ultime notizie