Torna a parlare Leonardo Bonucci. E lo fa ai microfoni di Sky provando a spiegare la lite tra Agnelli e Conte:
“C’è poco da aggiungere, le immagini hanno parlato chiaro. Quello che è successo è brutto, ma non sta a me giudicare il perché sia successo e se dovesse esser fatto o meno”, ha detto Bonucci.
Tuttavia, spiega il difensore “noi dobbiamo essere sempre da esempio, ma a volte diventa difficile in certe situazioni. Quando si scende in campo non ci si sofferma a pensare alla situazione ambientale”.
“Premetto che noi in qualsiasi cosa facciamo dobbiamo essere d’esempio, coloro che tracciano una linea, in alcuni momenti e in partite particolari, la tensione l’adrenalina e la posta in palio ti fanno essere qualcosa di diverso rispetto a quello che vorresti essere e vorresti trasmettere”.
“E capitano episodi come quelli che sono successi in questo recente passato, amplificati anche dal fatto che lo stadio è vuoto e che i microfoni sono lì puntati a bordo campo a prendere anche uno starnuto di un giocatore”.
“Bisognerebbe cercare di enfatizzare meno quello che succede, perché sfido chiunque a non avere momenti di tensione in campo lavorativo, che poi possono sfociare in una discussione o in una litigata”.
“Che sia un campo da calcio, un ufficio o qualsiasi altro luogo. Siamo d’esempio e dobbiamo cercare di esserlo sempre, ma è ovvio che a volte ci sono situazione che possono sfuggire. Non nascondo che sono situazioni alle quali prima non ci si faceva caso perché con lo stadio pieno nessuno sentiva o si vedeva poco”, ha detto il difensore bianconero.
Bonucci sottolinea ancora una volta che “Noi cerchiamo di stare più attenti, ma in uno sport dove c’è adrenalina e la posta in palio è tanta non è niente di nuovo, può succedere di incappare in certe situazioni così spiacevoli”.