Su Gazzetta: “Motta, è colpa mia”. Il tecnico ammette la sofferenza tattica: «Incapaci di uscire dalla pressione».
Il rosso, il gol del raddoppio e poi i fischi: è successo tutto in pochi istanti. La prima da ex contro il Bologna non è stata una serata da ricordare per Thiago Motta, che al sesto della ripresa si è visto sventolare prima il cartellino giallo e poi quello rosso dall’arbitro, che lo aveva già richiamato in precedenza. «Marchetti aveva ragione – ha ammesso a fine gara -, mi sono lamentato e ho fatto un gesto che non dovevo fare. Ho esagerato e ha fatto bene a espellermi».
Al netto dell’alibi delle tante assenze (Motta finora non ha mai avuto la squadra al completo e ieri si è fatto male Cambiaso dopo una manciata di minuti) resta la povertà dei numeri: -7 dall’Atalanta capolista e potenziale -8 dal Napoli (che giocherà oggi). Un anno fa di questi tempi la Juventus (che poi crollò nel girone di ritorno) aveva 9 punti in più e dal 2011-12 solo una volta la Signora aveva fatto peggio dopo lo stesso numero di giornate, nel 2021-22 (24) con Allegri in panchina. Max che nel 2015-16 aveva gli stessi punti di Motta, 27, e alla fine portò a casa il quinto scudetto della serie dei nove consecutivi.
«C’è stata una difficoltà tattica e anche di questo mi prendo la colpa: non siamo stati capaci di uscire dalla pressione contro una squadra che giocava in avanti. Dobbiamo essere esigenti con noi stessi».