venerdì, 22 Novembre 2024

Inchiesta Juve, Bosco: «C’è una cosa volgare nel contenzioso che a molti è sfuggita: La “fretta“ con la quale la Procura ha agito»

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Andrea Bosco, giornalista di Tuttojuve torna a parlare del fronte inchieste che vede la Juventus coinvolta.

“In attesa del processo per il filone stipendi e di quello di Torino dove l’ipotesi è falso in bilancio, continuano gli attestati e i distinguo di moltissimi ormai. Al pari degli auspici affinché il Collegio di Garanzia del Coni ribalti l’assurda penalizzazione inflitta dalla Procura Federale e in seconda lettura dalla Corte d’Appello a campionato in corso”.

Il giornalista fa notare ai lettori che “c’è una cosa “volgare“ nel contenzioso che a molti è sfuggita, al netto delle motivazioni della sentenza che pure fanno acqua da tutte le parti. E vale a dire che la “fretta“ con la quale la Procura ha agito è proporzionale al dettato della legge: doveva decidere entro 30 giorni, pena l’ impossibilità di utilizzare le carte avute dalla Procura di Torino”.

“Ora magari Chinè e i suoi sono dotati di superpoteri, ma è difficile credere che in pochi giorni abbiano potuto leggere le migliaia di pagine che la Procura di Torino aveva inviato. Magari Santoriello e soci avevano redatto per Chinè un Bigino: un sunto per agevolarlo. Ai miei tempi il Bigino era l’ancora di salvezza quando affrontavi un esame senza essere preparato. Domanda delle cento pistole: Chinè è un magistrato preparato? Vai a saperlo”.

Infine la stilettata: “Quello che si sa è che ormai Dazn e le altre televisioni hanno messo le carte in tavola: senza la Juventus (in caso malaugurato di retrocessione) pretenderanno di rinegoziare (al ribasso e di molto) i diritti televisivi. Non è chiaro quanto stia pesando la “disdetta“ che centinaia di migliaia di abbonati (juventini) hanno recapitato a Dazn e Sky”.

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