Luciano Moggi, risponde alle parole di Massimo Moratti dopo che l’ex presidente dell’Inter ha puntato nuovamente il dito contro la Juventus ai tempi di Calciopoli. Perché – sostiene Moratti – il campionato è stato manovrato?
“Dov’è stato manovrato il campionato? Non lo dice il processo sportivo, che parla di campionato regolare. Non lo dice neanche il processo ordinario: dice che ci sono reati a consumazione anticipata, non li considerano reati di pericolo. E quali sono? Questo è il punto. Loro hanno fatto anche altro: hanno preso dalla motorizzazione di Latina i documenti per far diventare comunitario Recoba. E sono stati sanzionati economicamente…”.
Moggi ricorda le carte giudiziarie che attestano che quello su Calciopoli è stato un processo per sentimento popolare?
“Lo dice bene il giudice: è stato seguito il sentimento popolare. Ma può condannare un sentimento popolare? E come si crea? Con la stampa. Non è colpevolizzare una persona. Non guardo tanto a quanto dice Moratti, guardo in generale. Ho letto il libro di Ibra e parla bene di me. Gli hanno chiesto: perché parla bene di Moggi? E lui: perché mi ha sempre trattato bene. Capisce il sentimento popolare?”.
E ancora: “Potrei rimproverare la Juventus all’inizio, l’avvocato disse di aver letto tutto e di voler evitare la C. Ha indirizzato il processo. Dimostra come la Juve si sia difesa da sola, abbandonando i dipendenti. Magari con il ricorso al TAR, dato il precedente in Portogallo, poteva cambiare qualcosa. Moratti si dovrebbe vergognare a dire qualcosa, vergognoso rompere le scatole alle persone in questo modo”.
E sull’Inter:
“Passati tanti anni, ma questa cosa a loro non riesce di rimarginarla. Non è che ce l’ho con l’Inter, non ha colpe come società. I vecchi dirigenti dell’Inter hanno nell’animo l’idea di piangere: sentirsi vittime per colpire qualcuno. Loro hanno comprato cabarettisti, volevano vincere contro chi comprava Ibra o Trezeguet. Il rimpianto è loro, si sentono vittime di qualcosa che non hanno saputo fare”.