venerdì, 29 Marzo 2024

Juve, Gattuso chiude ad Arthur: “Mi piace, ma non ce lo possiamo permettere”

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L’allenatore del Valencia Rino Gattuso ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, per parlare della sua nuova avventura in terra di Spagna.

Tra i tanti argomenti trattati non poteva mancare quello legato al mercato ed in particolare alla trattativa del Valencia con la Juve in merito al centrocampista bianconero Arthur:

“È un giocatore che mi piace, ma non ce lo possiamo permettere, e allora è inutile girarci attorno o fare promesse che non si possono mantenere. Bisogna lavorare, poi lavorare e poi continuare a lavorare per trovare la nostra identità”.

E poi tanti altri temi: “Quando ho deciso di venire qui l’ho fatto a ragion veduta. Sono stato a Singapore e Lim non mi ha ingannato, come può aver pensato qualcuno. Mi ha detto dei problemi economici in assoluta trasparenza. E dei problemi d’ambiente con stampa e tifosi. Ho accettato perché volevo misurarmi con un calcio di altissimo livello che sento vicino al mio pensiero. Del resto la mia storia dice che se le cose non sono difficili non mi chiamano, e nemmeno mi piacciono. All’estero la mentalità si apre”.

E sul credo calcistico di Ringhio: “Gente sorpresa dalle mie idee? Finalmente. Ci ho messo un po’ a far ricredere la gente, e sono contento del risultato. Io ho sempre cercato un calcio propositivo, e soprattutto di trasmettere qualcosa. Per questo lo scorso anno sono rimasto fermo: non avevo nulla da dare e quando è così parto sempre sotto 2-0. Non sentivo nulla. Venire qui, con tutte le difficoltà del caso, a confrontarsi con una Liga così competitiva ha riacceso il mio fuoco interiore”.

Come sarà la prossima LIGA: “Campionato molto difficile con parametri tecnici elevati e tre club davanti a tutti: Real, Barcellona e Atletico. Dietro, tanti che hanno un denominatore comune: la cura della palla. Qui le priorità non vanno al fisico o ai chilometri percorsi, ma alla “pelota”. I ragazzini crescono con un’identità precisa, pensando alla palla. Poi ogni allenatore sviluppa le sue idee”.

E la SERIE A“Il campionato ha perso appeal. Ci sono tre favorite, Juve, Milan e Inter, più la Roma che è quella che sul mercato s’è mossa di più, e la cosa ha portato un grandissimo entusiasmo. L’Inter ha fatto 41.000 abbonati, il Milan è poco dietro, segnali positivi. La A resta sempre affascinante, e ultimamente è anche combattuta. È un torneo nel quale la tattica la fa da padrona e sinceramente non so dire chi lo vincere”.

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