Marcello Chirico è tornato a parlare della situazione in cui si trova Juventus. Queste le sue parole sul patteggiamento:
“Penso due cose: la prima è che mi sembra una soluzione saggia, visto come è andata anche sul fronte italiano. Non si poteva battere la giustizia sportiva italiana e quindi è stato meglio patteggiare, che non è un’ammissione di colpa. E anche qui si è avuto un atteggiamento di saggezza”.
“Per evitare una penalizzazione di più anni in Europa, meglio uscire. E poi penso che questo sia l’ennesimo schiaffo che Elkann assesta ad Andrea Agnelli. Anche quando è stato estromesso da tutto il resto, anche se di sua volontà, è stato un invito del cugino”.
“Le velate minacce ci sono state. Si doveva capire se si aveva la forza di ribaltare questo sistema. E se non ce l’hai meglio ritirarsi. Meglio questo che un disastro totale. La Juve non vuole sfasciare il sistema, ha capito che è sola. E’ stato fatto un calcolo sbagliato, punto. In questo clima così cosa si poteva fare? E poi come potevi fare un torneo a tre con Real e Barcellona?”.
E su Allegri:
“Per me resta. Non ho mai avuto dubbi. Sento tante voci, cose pittoresche, nomi, soffiate, ma io non ho mai sentito in questo periodo una volta dalla Juve che Allegri fosse in discussione. Se Elkann voleva dire basta, avrebbe aperto la cassaforte e gli avrebbe dato i soldi della buonuscita. Invece non c’è mai stata l’idea. Vuol dire che a Elkann in questo momento gli conviene tenerlo. E non ve la dovete prendere con lui ma con chi c’era prima e ancora santifica”.