Stile Juve

Cobolli Gigli: “Allegri rilanci quei tre”

L’ex presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli ai microfoni di TMW ha commentato la situazione dei bianconeri, che si preparano ad affrontare la nuova stagione.

“La situazione economico-finanziaria non permette particolari acquisti” – ha commentato Cobolli Gigli in merito al mercato. “C’è un costo dei calciatori particolarmente elevato in cui Cristiano Ronaldo gioca la sua parte. Mi aspetto che con Allegri si sciolgano punti interrogativi su acquisti dell’anno scorso come Arthur, che spero si riprenda. Spero rispolveri Bernardeschi e dia il giusto posto ad altri, come Rabiot, sottovalutato dalla critica. Negli ultimi due anni Bernardeschi non è riuscito o non è stato messo nelle condizioni di poter giocare come sa. Non è come Chiesa, ma è comunque di livello. Sta alla sapienza dell’allenatore rilanciarlo, per me non va ceduto“.

“Immagino che Allegri avrà una posizione più forte in merito agli acquisti e sulla parte tecnica in società. Ha trovato un ambiente che lo accoglie con piacere, rimane il punto interrogativo su Nedved ha commentato Cobolli Gigli, sempre critico nei confronti del vicepresidente bianconero. C’è fiducia in Allegri, può fare un buon lavoro alla Juve. Mi è piaciuta anche la determinazione con cui ha spiegato la posizione di Bonucci nelle gerarchie, gli attributi servono”.

Cobolli Gigli ha poi aggiunto: “Di Ronaldo non dico nulla perché secondo me è alla Juventus perché non ha ancora trovato una casa migliore. Questa comunque sarà la sua ultima chance di vincere la Champions, nel caso mi rimangerei ogni parola su di lui”.

“La determinazione con cui si va avanti per Locatelli dimostra che dentro la Juventus ora si sta attenti anche all’euro. Finora sono andati avanti a suon di aumenti di capitale, e non è del tutto vero che la situazione attuale sia colpa del covid”.

Infine, la situazione dell’Inter che in queste ore starebbe prendendo in considerazione la possibilità di cedere Lukaku: “Il problema è serio, reale ed è sotto gli occhi di tutti. Inutile illudersi di andare avanti indebitandosi come una volta. L’Inter è costretta a fare quello che ha fatto. Lukaku, che voleva rimanere, quando ha sentito parlare di 12-13 milioni di euro netti ha iniziato a cambiare idea“.

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