Sulle colonne di Tuttojuve, si punta il fito contro il VAR, reo di avere penalizzato la Juventus in questo inizio di stagione.
“Qualcuno fermi questo scempio. Il Var, o meglio l’uso italico di tale strumento, sta uccidendo la credibilità del calcio, già minata da evidenti disparità di trattamento fuori dal campo (a proposito, qualcuno sta verificando se è vero che la nuova proprietà dell’Inter avrebbe accuse di evasione fiscale in Canada?).”
“L’ultima puntata di “Open Var”, con la partecipazione del designatore Rocchi, ha offerto un compendio di tutto quello che non torna. Partiamo dalla Juve, ovviamente. Il tentativo di delegittimare il rigore su Yildiz con l’Udinese è quantomeno grottesco, dato che per farlo lo si paragona al rigore revocato alla Fiorentina con il Lecce. Allo Stadium c’è un difensore anticipato che tira una scarpata sul piede d’appoggio di un attaccante, a Firenze invece c’è un difensore che cerca di evitare un contatto senza riuscirci del tutto. Come si fa a dire che si tratta della stessa tipologia di “contatti troppo lievi per un rigore”?”.
“O c’è incapacità di osservazione, o peggio…A proposito di Juve, come mai piuttosto non si è spiegato perché la revisione in Juve-Udinese è durata un minuto e 21 secondi, mentre la non revisione per il rigore su Conceicao in Lazio-Juve è durata otto, dicasi otto, secondi (ho cronometrato entrambi I casi)? E come mai quando parla Tudor dopo Verona dei torti subiti si richiama allo spirito di collaborazione, così come questa volta lo si fa all’indirizzo dei capitani, mentre da Napoli l’allenatore e dalla Milano nerazzurra il presidente possono dire quello che vogliono senza alcun richiamo?”, si legge.
“Passiamo a Verona-Inter perché qui si è toccato il non plus ultrà del non ascoltabile. Il designatore arbitrale sostiene che Bisseck non andasse espulso per il fallo (già di per sé meritevole di rosso?) su Giovane, perché il pallone andava verso l’esterno. “Se fosse andato dritto, sarebbe stata espulsione” ha dichiarato Rocchi. Ma l’impenetrabilità dei corpi? Se uno vuole scartare un avversario, come fa ad andare dritto verso le sue gambe per di più in scivolarta? E poi che fine hanno fatto la gomitata di Bisseck stesso a Orban e la spinta a due braccia di San Pio Esposito nell’azione del gol-partita al 93′.
