Marcello Chirico commenta quanto fatto dal campione di atletica Filippo Tortu che ha cantato – da Juventino quale si professa – cori contro la Juve:
“Incontrassi Filippo Tortu, il Flash dell’ atletica nazionale, gli direi questo: lo sai che, in tutta la mia vita – e ho quasi 40 anni più di te – non mi era mai capitato di vedere un tifoso cantare un coro contro la propria squadra del cuore? Neanche per scherzo. L’ho visto fare a te, che lo hai pure candidamente ammesso. Come a voler giustificare l’inutile performance canora di Chorzow, ai recenti Europei di atletica a squadre, di cui ti sei reso protagonista insieme a gran parte dei tuoi compagni di squadra”, le parole del giornalista bianconero.
“Una bella vittoria, macchiata da quell’inutile e assolutamente fuori luogo coretto anti Juve cantato a squarciagola dagli azzurri/e prima della premiazione”.
“In una situazione del genere dovrebbe venirti voglia di intonare a squarciagola l’inno di Mameli, visto che sei lì a rappresentare l’Italia. Invece no, i ragazzi e le ragazze della nostra atletica hanno preferito cantare un famoso brano dei Ricchi e Poveri rifatto in chiave anti Juventus e che, sorprendentemente, è stato pure mandato a tutto volume dagli altoparlanti dello stadio. Una maxi goliardata, finita su tutti i media proprio perché anomala, ed anche perché tutto ciò che tira in qualche modo in ballo la Juventus fa notizia.
Ma non è tutto: “Tortu, stupendoci 2 volte, ha pure aggiunto di non aver capito la polemica che n’è scaturita, quando invece – da tifoso juventino qual è – avrebbe dovuto coglierla immediatamente e prima degli altri, altrimenti vive su Marte”.
“Per carità, nella vita le cose serie sono altre: la guerra in Ucraina, le donne massacrate in Iran perché si rifiutano di mettere il velo, l’alluvione in Emilia Romagna, i femminicidi. Quella di Chorzowm l’abbiamo infatti classificata come goliardata, sinonimo di comportamenti stupidi e sopra le righe. Soprattutto in un mondo, come quello dello sport, dove i valori e il rispetto degli avversari dovrebbero stare sempre al primo posto. Un ‘antica lezione decubertina che, a quanto pare, non va più di moda ai giorni nostri, dove ormai impera il liberi tutti”.
“Siccome il calcio rientra tra le discipline sportive, e noi, che di calcio scriviamo su questo sito, non potevamo non occuparci di questa vicenda. Una stupida ragazzata che ha urtato molti tifosi, e sicuramente non ha fatto piacere nemmeno alla società Juventus, abituata a riceversi addosso (e tacere. sempre) anche contumelie peggiori di quel coretto. Diventato notizia perché intonato non da una curva, ma dalla nazionale d’atletica”.
“Tant’è vero che la Federazione si è sentita in dovere di scusarsi per questa bravata, e altrettanto hanno fatto gli organizzatori polacchi dell’evento, sostenendo di non aver capito – non conoscendo l’italiano – il testo della canzone. Quindi quel nastro o cd gli era stato girato proprio da qualcuno della Nazionale, con preghiera di farlo ascoltare nel caso l’Italia avesse vinto. Tutto premeditato e organizzato prima: complimenti. Perché un conto è fare un coro del genere, per esempio, al compleanno di Bastoni (e quindi in privato, anche se poi coi social è stato fatto girare pure quello) un altro in una competizione ufficiale della European Athletic Association , vista dappertutto in tv. Un’assurdità e, al tempo stesso, una caduta di stile.
“Infatti qualcuno al CONI e in Federazione Atletica, per fortuna, se n’è reso conto ed ha chiesto venia. Solo lo juventino Tortu non ha capito il motivo di tanto casino, e come lui i suoi compagni di squadra non juventini che quel coro lo hanno intonato con gusto e trasporto. Del resto, se un magistrato può dire apertamente nei convegni forensi di odiare la Juve, e a dei membri del CONI è consentito postare sui social “Juve M”, perché mai non possano cantare dei cori antijuventini anche degli atleti della nostra nazionale? È stato un momento di euforia, si sono giustificati. Come dire , sono ragazzi. Eppoi, avevano pure vinto: lasciateli cantare! Decubertin e il galateo possono anche attendere. Tanto, alla fin fine, la Juventus la perculano tutti, no? Quindi, presidente Malagò, che male c’è”.