Chirico si scaglia contro le istituzioni del calcio e stavolta se la prende il presidente del Coni Malagò che qualche giorno fa ha dichiarato che «La giustizia sportiva ha funzionato bene».
“Dopo tutto ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi 5 mesi col caso Juventus, ci vuole davvero coraggio a dichiarare una cosa del genere”, sostiene il giornalista.
“La frase di Malagò assume ancora di più le sembianze di una presa in giro nel momento in cui si è mosso addirittura il governo, con un apposito decreto legge (poi stoppato) su plusvalenze e penalizzazioni a campionato in corso – dimostrando proprio l’esatto contrario di ciò che dice il numero 1 dello Sport Nazionale”.
“Ovvero, che qualcosa non ha funzionato, o ha funzionato male, altrimenti non si interverrebbe per modificarlo poche settimane dopo che il danno è stato fatto. Anche se il taccone è stato peggio del buco, perché i possibili interventi sulle plusvalenze sarebbero di natura prettamente fiscale e non andrebbero a normarle, come invece sarebbe opportuno fare”.
“Di fatto, resta tutto come prima: non vengono abolite e se ne possono continuare a fare quante se ne vuole. Solo sull’eventuale penalizzazione in classifica si chiedeva l’applicazione a campionato finito e non più in corso. Col rischio, però, di iniziare quello della stagione successiva con ricorsi ancora pendenti. Infatti il dipartimento Affari Giuridici e Amministrativi ha bloccato tutto e, quindi, persiste la situazione ante. Nell’attesa che le istituzioni sportive, in virtù della loro autonomia, si pronuncino in merito“.
“Lo faranno? Da decenni la FIGC ha in programma, a parole, di modificare il codice di giustizia sportiva, ma non ha mai modificato un solo articolo, perché l’intenzione reale di farlo non c’è mai stato. Le regole attuali – coi processi lampo basati su indagini superficiali, la responsabilità oggettiva declinata a piacere su tutto, accuse costruite su una generica slealtà o con regole ad hoc (l’illecito strutturale) – garantiscono a Federazione e CONI di avere il controllo assoluto sul calcio, mentre una riforma glielo farebbe perdere”.
“Morale: prevale la tesi Malagò. La giustizia sportiva funziona benissimo così. Discorso già chiuso. Questo non significa che la Juventus fosse esente da colpe ed è stata punita ingiustamente, ma – per dirla alla latina – est modus in rebus. Un conto è punire, un altro vessare”.
“Tra l’altro in assenza di una normativa specifica che regoli le plusvalenze, e si decida di togliere, mettere, ritogliere punti in classifica a stagione in corso, falsando palesemente il torneo. Di sicuro quello della Juve, e di rimbalzo pure quello delle altre (Napoli escluso) che non hanno saputo fino alla terzultima giornata di campionato quanti punti fare per avere un accesso sicuro ad una competizione europea dell’anno prossimo. La Fiorentina ancora non lo sa adesso, in attesa del pronunciamento UEFA sulla possibile squalifica della Juventus e che ancora non è arrivato. Meno male che a Nyon avevano fretta di sapere cosa decideva la FIGC… ma tanto c’è di mezzo la reproba Juventus, quindi chissenefrega”.