Se la Juventus si appresta a vivere due mesi fuoco sotto il profilo giudiziario per via dei processi che la riguardano (al Coni per la restituzione dei 15 punti sul caso plusvalenze, e il secondo filone di indagini sulle manovre stipendi), per gli altri club coinvolti nel caso delle cosiddette “partnership sospette” (Bologna, Sampdoria, Udinese, Atalanta, Sassuolo e Cagliari) l’orientamento del procuratore Chiné sembra essere quello di chiedere una «sospensione in attesa di documentazione».
È quanto si apprende da Calcio e Finanza che in merito alla questione scrive che “Chinè non deferirà e non archivierà dal momento che alcune procure (come quelle di Cagliari, Genova e Bologna) hanno già avviato delle inchieste penali. In caso di indagini pendenti sugli stessi fatti di cui si sta occupando la magistratura ordinaria il codice di giustizia sportiva permette di riaprire l’indagine a fronte di nuove prove”.
“In questo modo si vuole evitare ciò che è accaduto con la Juventus, ovvero procedere con i due gradi di giudizio (i bianconeri erano stati assolti in primo e secondo grado per le plusvalenze) e poi riaprire un nuovo procedimento. Questo significa che per gli altri club coinvolti i tempi si allungano e si andrà sicuramente alla prossima stagione”.