Marcello Chirico se la prende con l’introduzione del nuovo Var semi-automatico, quello che dovrebbe togliere ogni dubbio sul fuorigioco.
“Domenica scorsa all’Allianz Stadium ha dimostrato invece di essere l’ennesimo marchingegno finito nelle mani sbagliate e in grado, ancor più del Var precedente, di rovinare il gioco del calcio”.
Secondo il giornalista di fede bianconera non si capisce se Rocchi &Co “provino piacere a prenderci tutti per i fondelli”.
Chririco a tal proposito ricorda la sintesi di Allegri dopo Juve-Fiorentina: (“Non si può annullare un gol per un capello, altrimenti saremmo costretti a radere a zero tutti i calciatori”).
Sentite cos’hanno fatto in sala VAR: “Per giustificare l’annullamento della prima hanno circolettato, nella grafica virtuale, un pezzetto di tuberosità del cranio del serbo, nella seconda un frammento osseo del calcagno di Ranieri. Praticamente il millimetro spaccato in due, roba che solo il telescopio di Roche de los Muchachos alle Canarie riuscirebbe a vedere. Infatti, nell’allineamento digitale delle sagome, non c’era luce tra l’attaccante serbo e il difensore. Così come altrettanto non se ne vedeva tra Ranieri e l’ultimo difensore juventino”.
Siamo all’assurdo: “Ci sarebbe stato magari da sanzionare la trattenuta del giocatore viola su Locatelli, ma in campo così come a Lissone non l’hanno presa nemmeno in considerazione, e sarebbe stata la giustificazione più logica e corretta di quell’annullamento. All’AIA hanno preferito optare invece per quella più notarile e infinitesimale, in modo da scansare le possibili proteste di Commisso”.
“La paura di sbagliare, di favorire qualcuno (la Juve, ndr) piuttosto che un altro è diventata a tal punto un’ossessione per l’intera categoria arbitrale da propinarci questo aborto: uno sport castrato delle sue emozioni e immolato sull’ altare della tecnologia, usata in maniera distorta e parossistica”.
La conclusione di Chirico è tutta da condividere: “Il fuorigioco, quello vero, era e resta l’attaccante oltre gli ultimi difensori, con una parte ben visibile del corpo, non questa aberrazione proposta oggi , utile solo a salvare le coscienze – e il posto – agli arbitri. I quali ora ci diranno che il var semi (non del tutto) automatico è assolutamente perfetto. Certo, per fregarci meglio e più di prima”