Attraverso le colonne del Corriere di Torino, Francesco Bava, – docente di economia aziendale dell’Università di Torino – fa emergere imprecisioni e forzature della sentenza di condanna della Juve (-15 di penalizzazione in classifica) da parte della Corte d’Appello Federale della FIGC.
“Le motivazioni della sentenza sulle plusvalenze affermano: «Esattamente come rappresentato dalla Procura federale nel proprio deferimento e come anche e soprattutto rappresentato da Consob nella propria delibera 22482/2022 ove è chiarito, senza mezzi termini, che il comportamento della Juve comporta la “violazione del principio dell’attendibilità della situazione patrimoniale-finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari dell’entità previsto dallo IAS 1” “, le parole di Bava.
“I bilanci della Juve (cui Consob si riferisce) semplicemente non sono attendibili». Si può notare l’utilizzo delle espressioni rafforzative «come anche e soprattutto», «senza mezzi termini» e «semplicemente». Peccato che la Consob, quando ha affermato quanto sopra riportato, non si riferisse alle sole plusvalenze (tema oggetto della sentenza); ma a ben cinque poste di bilancio, comprese le note «manovre stipendi». (…)”.
E ancora: “Nelle motivazioni della sentenza, pertanto, si attribuisce alla Consob una valutazione come se riguardasse, solamente, il tema delle plusvalenze. In sostanza, le motivazioni della sentenza attribuiscono alla Consob un’affermazione che, in quei termini, non ha mai fatto”.
“Aver usato il solo caso delle plusvalenze per dichiarare che il bilancio è artefatto, è voler cogliere una parte (solo caso delle plusvalenze) per il tutto (intero bilancio): una sineddoche giuridica che crea storture evidenti”.
Fonte: Tuttojuve