È una bufera nella bufera quella che sta montando attorno al pm Ciro Santoriello dopo la divulgazione del video in cui si dichiara pubblicamente anti-juventino.
“La bufera social su di me? Sono sereno”, le parole del PM tifoso del Napoli.
Inoltre, a Repubblica, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, Giuseppe Santalucia ha commentato così la vicenda:
“L’animo del tifoso ha ruggito e ha portato Ciro Santoriello a usare espressioni poco felici. Si tratta di un collega a cui comunque tutti riconoscono una grandissima levatura professionale. La nostra cultura popolare, quando si parla di calcio, rende tollerabili toni ed eccessi linguistici inaccettabili in tutti gli altri ambiti”.
E ancora: “Santoriello è un pm e, come tale, non è ricusabile. Il pubblico ministero è una parte nel processo, anche se atipica, perché rappresenta lo Stato. Certo, per gravi ragioni di convenienza i pm hanno il dovere di astenersi. Ma qui parliamo di un’inchiesta importante, che non è affidata a un solo magistrato, è un lavoro di squadra, quindi – anche volendo malignare sulle intenzioni – la passione calcistica di un singolo può incidere in maniera minima sull’attività processuale”.
“Tutt’altro discorso se queste parole fossero state pronunciate da un giudice: in quel caso il codice prevede strumenti molto più invasivi, fino alla ricusazione, per cancellare qualsiasi ombra di parzialità”.
Poi le parole shock sull’odio calcistico: “Odio è una parola che non vorrei mai leggere né sentire. Ma fa parte del gergo calcistico: chi è tifoso sa che non si tratta di vero odio, ma dell’affermazione di una forte rivalità. Comunque un uso più appropriato delle parole farebbe un gran bene a tutti”.