Lo tsunami che che si è abbattuto sulla Juve rischia di far collassare il sistema calcio in Italia.
È questo l’allarme lanciato dal quotidiano Il Giornale dopo la penalizzazione inflitta ai bianconeri, e che ha mandato su tutte le furie il tifo juventino che senza esitazione ha avviato una sorta di protesta sui social.
Da Il Giornale, si apprende appunto che sono più di 500.000 le disdette dalle piattaforme Sky e DAZN da parte dei tifosi della Vecchia Signora, sicuri che dietro la sentenza contro la Juve si nasconda un sistema strutturato appositamente per affossare la squadra che più da fastidio di tutte.
“Forse mai come stavolta una sentenza può far danni: non tanto (non solo) alla Juventus che qualche guaio si è cercata, quanto al calcio italiano. Parliamo di affari e danari, non del romantico tifare che oggi è come un oggetto, quasi inservibile, di antiquariato: salvo quando si parli di statistiche che fanno business”, si legge sulle colonne de Il Giornale.
Questo perchè “la Juve è il club con più tifosi: circa 8,1 milioni, insieme a Inter e Milan rappresenta l’84% del mercato di serie A. Da sola ne rappresenta un terzo ed è la squadra che in 7 match su 10, visti in Tv, acchiappa il miglior audience. Invece il terzetto di sorelle intasca in diritti tv il malloppo più sostanzioso: circa 254 milioni (stagione 2021-2022) su 940 divisi tra 20 squadre, quasi un terzo. In tal classifica la Juve è stata 2ª dietro l’Inter, davanti al Milan. Contano meriti calcistici e peso specifico del rapporto club-tifosi”.
Il quotidiano ricordando i precedenti di Calciopoli riferisce che allora “ci si reggeva su leggi esistenti. Questo calcio superprofessionistico pare in mano a dilettanti allo sbarello, non certo allo sbaraglio: solo adesso si scopre la necessità di una legge sulle plusvalenze. Proprio la lega di serie A, tramite l’ad De Siervo, sostiene che servono regole precise in Europa e nel mondo. Davvero?”
Sui social è partita la protesta dei fans: addio abbonamenti Tv, si contano circa 500mila disdette. Lo spettacolo perde valore per tutti, non solo per gli juventini. Le tv non gradiscono, pagano milionate leggendo statistiche su risultati e tradizione: la Juve, considerando dal 1946 ad oggi, è in testa. Se le tv pagheranno meno, il nostro calcio sarà meno ricco, avrà meno sponsor e minor peso nell’Europa che conta dove è tornata di moda, non a caso, la Superlega che significa danari e business. Questo è il pallone di oggi. Dicono i giudici: bilanci «non attendibili» inquinano risultati. Dove sono le prove? Invece un colpevole per tutti potrebbe ammazzare il calcio: senza necessità di prove.