Stile Juve

Calcio e sostanze proibite. Dino Baggio fa chiarezza

Dino Baggio fa chiarezza dopo l’intervista shock in cui aveva paventato possibili correlazioni tra la morte di Vialli e le sostanze farmaceutiche utilizzate nel mondo del calcio negli anni novanta:

Chiedo scusa a tutti. Io volevo dire “antidoping”, e non “doping”. Infatti ho aggiunto che robe strane non ne abbiamo mai prese, perché non si poteva: c’erano i controlli”, le prime parole dell’ex Juve.

Mica si scherzava. È un errore che nasce dalla consuetudine. Noi calciatori, quando andavamo a fare il test nella stanza a fianco dello spogliatoio, dicevamo: “Anche stavolta mi tocca il doping…”. E così questo modo di dire me lo sono portato dietro…”.

Baggio però ribadisce che c’è bisogno di indaginare “sulle sostanze farmacologiche prese in quei periodi”.

Magari non c’entrano nulla, magari si scopre qualcosa…Erano sostanze che aiutano il recupero fisico dopo uno sforzo”.

D’altronde non se ne poteva fare a meno: giocavamo 60-70 partite all’anno, tra campionato, coppe varie e Nazionale. Ritmi altissimi, impegni ravvicinati che non consentivano al corpo un normale ritorno alla regolarità”.

Aiutarsi con gli integratori era naturale e necessario. Ora, però, vorrei sapere se questi integratori, alla lunga, possono creare danni”.

Baggio ieri ha parlato anche dell’erba dei campi.

Eh sì, avete presente l’odore che si sentiva quando si entrava in campo negli anni Novanta? Era un odore acre, a volte persino fastidioso”.

“A quell’epoca, per tenere i terreni in ordine, si usavano prodotti che contenevano sostanze oggi non più consentite. Adesso, invece, per fortuna è tutto diverso”.

Ma quelle sostanze che io le ho respirate, si sono incollate al mio corpo. Mi faranno male? Avrò il diritto di sapere o no?”.

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