L’ex arbitro Luca Marelli ha commentato sui social la prova del fischietto Doveri in Napoli – Juve:
“In verità non tutto è andato per il verso giusto ma sono oggettivamente piccoli particolari”, le prime parole di Marelli.
“Non corre più come qualche anno fa ma l’enorme esperienza accumulata gli permette di essere sempre nel posto giusto al momento giusto. Solo in una circostanza è costretto ad interrompere il gioco per una sua interferenza. Accade a centrocampo nel secondo tempo, su un’azione statica che non toglie nulla alla Juventus che, in quel momento, era in possesso del pallone”, fa notare l’ex arbitro comasco.
Doveri “fischia pochissimo, come nelle sue abitudini. Un paio di errori nei primi sei minuti ma non sono colpa sua: Passeri non ha vissuto una delle sue migliori serate (capita e glielo si perdona, dopo centinaia di partite perfette che lo hanno portato in vetta alla classifica all time per presenze in Serie A): al quarto minuto segnala un inesistente fuorigioco di Anguissa (regolare per un metro buono), al sesto non vede un fallo di mano chiaro di Bremer che impedisce la progressione a Politano (Doveri non poteva vederlo: era in posizione corretta ma coperto dal corpo stesso del difensore della Juventus)”.
Un solo episodio nelle aree di rigore. “Al 29esimo minuto, su cross dalla destra, Rabiot non riesce a deviare il pallone, lo stesso carambola prima sulla testa e poi sul braccio sinistro di Osimhen. Tocco non punibile per due motivi: in primo luogo è un pallone inaspettato (sbuca dietro a Rabiot che si trovava ad un metro dall’attaccante del Napoli) ma, soprattutto, è un episodio di “autogiocata” perché Osimhen devia il pallone con la testa con contatto successivo sul braccio non aderente al corpo ma in posizione congrua col movimento di stacco”.
“Per il resto 19 falli complessivi sanzionati, sotto media rispetto alla stagione. Sostanzialmente impeccabile, al netto di una trattenuta di Mario Rui su Di Maria per la quale sarebbe stato preferibile un intervento tecnico (non disciplinare, non c’era alcuna azione potenzialmente pericolosa)”.
Secondo Marelli “c’è stato solo una sorta di qui pro quo sulla sostituzione di Locatelli, non avvenuta poco prima della rete del 3-1 di Rrahmani. Si è pensato che fosse stato Doveri ad impedire il cambio.
“In realtà, come potete accertare rivedendo le immagini, il calcio d’angolo è stato battuto dopo parecchio perché Doveri e Chiffi hanno atteso a lungo la sostituzione che poi è stata rinviata non dalla squadra arbitrale ma dalla panchina della Juventus. Anche perché non avrebbe avuto alcun senso (e nessuna giustificazione) un eventuale ritardo imposto dagli arbitri”.
Insomma, “una gran prova con qualche imprecisione (normale) ed una serata storta (ma ininfluente) di Passeri (glielo si perdona e, anzi, lo si ringrazia per oltre duecento gare nelle quali non si ricorda un’imperfezione). Capita, ieri sera abbiamo scoperto con certezza che Passeri è un essere umano”.