Omar Savoldi, giornalista e tifoso della Juve, ha scritto la lettera a Babbo Natale Allegri attraverso le colonne de Il Bianconero. Questa la lettera rivolta all’allenatore bianconero:
“Caro Allegri,
ti scrivo, così mi distraggo un po’ (non ne posso pìù delle intercettazioni a pezzettini pubblicate ogni giorno…), ma soprattutto perché le letterine si buttano giù, in questi giorni, per esprimere qualche desiderio. Devo rivolgermi a te per forza. Appena qualche mese fa c’era chi dubitava che tu potessi mangiare il tacchino o il panettone, ora sei diventato addirittura Babbo Natale.
Chi è l’unico punto di riferimento alla Juventus, con la vecchia guardia, il presidente ormai fuori e un Arrivabene o un Cherubini a mezzo servizio? I nuovi, tutti tecnici, amministratori di vaglio, si devono confrontare con un presente di numeri, procedure e avvocati: sei rimasto solo tu a tessere le fila sul campo, e non solo, dell’immediato futuro della squadra. Già chi l’avrebbe detto? La vittima sacrificale che diventa salvatore.
Salvatore forse è un po’ troppo, ma ti chiedo di traghettarci fino a fine campionato e in Europa League, non solo con dignità, equilibrio, compattezza. No: con rabbia, con la voglia di dimostrare, sul campo, come si reagisce alle voci, anzi ai desideri prepotenti, che vorrebbero la Juve in C, in promozione o addirittura radiata.
Magari, in qualche partita prenderle sonoramente, ma comunque vedere giocatori imbufaliti per tutta quella materia maleodorante spalmata nei ventilatori da vari protagonisti: magistrati, cancellieri, giornalisti, antijuventini di professione. Sì, insomma, qualcosa fra un “ve lo facciamo vedere cosa valiamo” e “non è giusto averci scaricato addosso tutti questi barili di concime per foraggiare il famoso sentimento popolare e arrivare in tribunale sull’onda giustizialista e ghigliottinara”.
Sarai capace, senz’altro, di concentrarti sugli allenamenti, ma avrai voglia di prenderli, uno per uno, quelli della tua truppa e comunicar loro che qui non contano solo i punti, i calcoli sul quarto posto, andare avanti in Europa per qualche dollaro in più? No, qui conta creare uno spirito di appartenenza, vero e inscalfibile. Conta trasmettere ai più giovani il messaggio che il rischio non solo vale la candela, ma vale soprattutto per portare fino in fondo un’impresa capace di restare nelle loro vite.
Insomma, non siamo in un periodo qualsiasi, in una fase di ripresa in classifica, in un “forza ragazzi” da fondo campo. Siamo nel cuore d’un riscatto più importante di ogni calcolo. Ce li levino, pure, i punti o le coppe, ma non ci toglieranno la dimostrazione di aver rovesciato ogni pronostico che ci dava per finiti.
Ti chiedo questo, Babbo Natale Allegri, e spero che la lettera tu la porti con te, in tasca, per rileggerla ogni tanto, come fosse qualcosa tra un augurio, una speranza e un incoraggiamento. Per ricordarti soprattutto un fatto: non sarete mai soli! Saremo sempre con voi, nella cattiva come nella buona sorte.
Tuo
Omar Savoldi