C’era anche Claudio Lotito a rendere omaggio a Sinisa Mihajlovic nella camera ardente allestita al Campidoglio.
Il presidente della Lazio ha consegnato ai figli le maglie della Lazio con scritto Mihajlovic e ha sistemato la maglia biancoceleste di Sinisa sul feretro.
“Il ricordo che ho è di un grande amico, di un grande uomo e di un grande padre”, ha detto il presidente della Lazio in lacrime all’uscita dal Campidoglio.
“Con lui ci incontravamo anche fuori dal campo, la moglie mi ha detto ‘vi volevate bene’ ed è vero. Ha avuto il coraggio di assumersi le sue responsabilità e non ha mai agito nel suo interesse personale e ha sempre avuto la Lazio nel cuore”.
Poi, un commento su alcune malattie, come la leucemia:
“Bisogna approfondire alcune malattie che potrebbero essere legate, ora non voglio fare lo scienziato, al tipo di stress, di cure che venivano fatte all’epoca e ai trattamenti che venivano fatti sui campi sportivi. Per esempio, i vaccini servono e vanno fatti, ma nessuno sa quello che potranno determinare in futuro”.
E ancora: “Mi risulta che anche Vialli stia male. Stiamo parlando del nulla, non c’è nessun discorso scientifico, certo ci dobbiamo porre l’interrogativo sul perché accadono queste cose in modo ricorrente”, ha puntualizzato Lotito.
Infine, ha aggiunto: “Accadono anche nella vita ordinaria ma su dei fisici possenti e forti è più difficile che possano accadere. Mi auguro non ci sia nessun nesso, però ci dobbiamo porre degli interrogativi a 360 gradi per approfondire alcuni tipi di malattie che cominciano a essere numerose nel nostro mondo”.