Nonostante abbia lasciato la Juventus e l’Italia, il difensore Matthijs de Ligt continua a far parlare di sé, per via delle interviste in cui ha manifestato la sua delusione per i risultati ritenuti poco soddisfacenti, alle quali si sono aggiunte, nelle scorse ore, velate critiche ai bianconeri in merito alle tattiche di gioco.
“Ho scelto di andare alla Juve con l’idea di giocare un calcio più offensivo perché l’allenatore era Sarri. Ha una grande reputazione per ciò che ha fatto con Napoli e Chelsea e pensavo di avere uno stile più simile all’Ajax. Purtroppo, dopo un anno è andato via” ha spiegato di recente il neo difensore del Bayern Monaco a ESPN, aggiungendo poi di esser stato costretto a giocare in una posizione a lui poco gradita.
“All’inizio alla Juve è stato difficile giocare a sinistra, poi a metà stagione io e Bonucci ci siamo invertiti. Nel secondo e terzo anno poi sono tornato a giocare spesso a sinistra. Non è che non ci volessi giocare, ma sapevo di essere più sicuro giocando a destra. All’Ajax pressavo molto forte, rischiavo. Alla Juve era diverso, giocavo più all’indietro, un modo di difendere diverso. Il ritmo in generale in Italia è più lento, quindi si può stare più dietro. E visto quanto ha vinto la Juve in Italia, penso sia il modo giusto”.
Parole che non sono piaciute a molti, e che hanno richiamato l’attenzione del giornalista Fabio Ravezzani che su Twitter non ha mancato di lanciare una frecciatina al giovane olandese:
“Magari ci spieghi pure perché ha perso il posto in nazionale, visto che per lui è solo una questione di tattica“.