In occasione dell’evento Il Foglio a San Siro, in cui si sono dati appuntamento i protagonisti dello sport, il presidente della Juventus Andrea Agnelli è anche tornato sul progetto Superlega.
“Fa pensare la veemente reazione della UEFA su un gruppo di club – ha dichiarato il numero uno bianconero – alcuni dei quali si sono spaventati e hanno indietreggiato. Per sostenere la battaglia giuridica bisogna avere le spalle larghe e credere fortemente che il modello che ci organizza in questo momento possa essere rivisto”.
“In questo momento la UEFA è regolatore (sia legislatore che giudice), operatore commerciale monopolista e gatekeeping per le competizioni – ha aggiunto il presidente bianconero. Non è una governance moderna ed è il punto saliente del ricorso presso la Corte di Giustizia Europea, che va a toccare principio fondamentale di unione europea, cioè libera concorrenza in libero mercato. Determinate funzioni non possono essere accentrate su un unico operatore europeo”.
Inevitabile un commento sui rapporti con il presidente della UEFA, Aleksander Ceferin: “Dialoghi evidentemente interrotti, ciò non toglie che quello che è stato il rapporto che abbiamo avuto e l’affinità su certi temi rimane. Ha interpretato questo come un attacco personale ma non lo è“. Agnelli ha poi aggiunto: “Attendiamo il giudizio della Corte Europea con calma e serenità. Il tempo sarà galantuomo”.
Tornando alle competizioni, il “format si può discutere, ma la governance va rivista. Abbiamo assistito a una partita straordinaria come Manchester City-Real Madrid, ma non ci rendiamo conto che abbiamo due competizioni che genereranno 28 miliardi nei prossimi cicli come Premier e Champions. Questo lascia intendere quanto spazio rimane a Italia, Germania, Francia e paesi che non riescono competere. Una Premier a 4,2 miliardi significa che attirerà tutto il talento, una Superlega di fatto c’è già. Ora rischiamo di avere due finali di Champions con sole squadre inglesi e una di Europa League con una inglese che sfida una scozzese”.
“Avremo una Premier League tutto l’anno e una da marzo-aprile in avanti, una polarizzazione verticale esiste già. Questo deve far riflettere. Esiste anche una polarizzazione orizzontale con il numero di vincitori ricorrenti nei vari campionati. Guardiamo a PSG, Bayern, Ajax, Legia Varsavia. Abbiamo di fatto polarizzato e immobilizzato il calcio con il sistema di governance attuale. Se uno guarda negli ultimi 10 anni, in semifinale non è mai andata squadra che non sia delle big 5, ad eccezione dell’Ajax. Un singolo exploit ci può stare, ma voglio vederli ripetersi…”, ha concluso Agnelli.