Stile Juve

Plusvalenze fittizie, tifosi Juve contro Pistocchi: “Ora che c’è di mezzo il Napoli non dici nulla?”

Plusvalenze Napoli, torna a far discutere l’affare che portò Osimhen a Napoli. Dopo le parole di Liguori, uno dei giocatori coinvolti (“Usato come pedina e mai stato a Lilla”), i tifosi s’interrogano sui social come mai Maurizio Pistocchi, uno dei maggiori accusatori della Juve sul caso plusvalenze, abbia invece ommesso di commentare la notizia che stavolta coinvolge il Napoli.

Maurizio devo sottolineare come sulla grave dichiarazione del giovane calciatore Liguori(“non sono mai stato in Francia per firmare il contratto”)tu non abbia espresso la tua opinione. Se Liguori fosse stato della Juve avresti ugualmente taciuto?”, scrive un tifoso su Twitter

La risposta di Pistocchi sui social arriva con giorni di ritardo e soprattutto non convince i tifosi: “La scelta di non andare più in Francia è stata di Liguori ( basterebbe leggere l’articolo), i dubbi sull’operazione -più sul Lille che sul Napoli- rimangono e dovranno essere chiariti”, scrive su Twitter il giornalista.

Ma che cavolo dice?”, il commento più presente. O anche: “Maurizio si è mai visto mai vendere un giocatore per diversi milioni e lui (dopo) non accetta di andare in Francia? Che fa il club in questi casi ? Invalida il contratto? Perché ha accettato ? La pezza colorata è peggio del buco dai”.

C’è chi ricorda allora al giornalista le parole dell’ex Baby Liguori:

“Giocavo in prestito alla Fermana, in Serie C. A giugno mi chiamò il Napoli e mi disse: vieni a Castel Volturno, dobbiamo parlare. Siamo andati io e il mio procuratore, la società ci ha offerto due opzioni: potevo rinnovare per un anno e restare, o accettare di andare al Lille e firmare per tre anni, entrando nell’operazione Osimhen. Voi che avreste fatto? Ne ho parlato con il mio agente e ho accettato. Il 30 giugno abbiamo firmato con il Lille, ma a Castel Volturno dove hanno mandato i contratti”.

“A quel punto abbiamo chiesto di poter restare un altro anno in Italia in prestito. Avevo già la squadra, a Fermo mister Antonioli mi voleva a tutti i costi. Ho fatto sei mesi alla Fermana e poi sono andato a Lecco. Quando è finito il prestito, il Lille mi ha mandato una comunicazione dicendo che il 1° luglio dovevamo essere da loro. Tutti e tre noi contropartite nell’affare Osimhen. Ma noi non volevamo più andare in Francia, allora ci hanno proposto di lasciare sul tavolo i due anni di contratto e accettare una buonuscita. Purtroppo io non sapevo tutto. Loro non è che ti dicono che volevano fare plusvalenza. Ci hanno detto solo: il Lille vuole tre giovani e noi abbiamo pensato a voi. Poi col passare delle settimane abbiamo scoperto tutto, ma ormai eravamo coinvolti, non potevamo più fare nulla”.

“Io ero stato valutato 4 milioni di euro. Mi fa rabbia. Non poca, tanta rabbia. Abbiamo scoperto che non era un’operazione fatta per noi, per il nostro futuro. Era per altro. Con gli altri due ragazzi coinvolti nell’operazione ci sentiamo spesso e tra di noi ci diciamo: noi avevamo tre anni di contratto. Ci siamo bruciati per “colpa” del Napoli. Perché noi non sapevamo nulla”.

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