Nuove grane per l’Inter. A creargliele è la Cgil dopo che Zhang ha di fatto ha lasciato per strada tre famiglie, quelle dei tre magazzinieri che dal primo novembre – come confermato dallo stesso club nerazzurro – sono stati licenziati.
Lo certifica in una Nota CGIL Milano, spiegando che – come si legge su calcioefinanza “l’azienda ha formulato una proposta che non è accettabile, dimostrando mancanza di volontà di risolvere il problema e scarsa attenzione al destino delle persone coinvolte. Ai 2 lavoratori rimasti viene offerta l’assunzione come autisti di autobus di linea per una società di trasporti”.
Dunque, tuona la CGIL Milano: “Questa offerta è inadeguata e non accettabile in quanto: non è compatibile con le professionalità e l’età dei lavoratori (ultra cinquantenni), tra l’altro neanche in possesso della patente necessaria; prevede una retribuzione drasticamente ridotta rispetto all’attuale; prevede il periodo di prova”.
“Nel ribadire che consideriamo questa vertenza davvero surreale, facciamo un ulteriore appello alla società perché eviti di scrivere una triste pagina nella storia del Club e si impegni davvero a recedere dal licenziamento o in alternativa a trovare una soluzione dignitosa e accettabile. In caso contrario avvieremo immediatamente le azioni legali per impugnare i licenziamenti” si legge nel comunicato CGIL Milano.
Nei giorni scorsi un esponente sindacale, Francesco Aufieri della Slc Cgil, ha commentato con grande rammarico nel corso di un intervento a Radio Punto Nuovo, quanto accaduto in seno all’Inter:
“Il licenziamento di tre magazzinieri all’Inter è qualcosa di inaccettabile. Lavorano all’Inter da molti anni, sono storici dell’Inter”.
“Ci comunicano che l’azienda avrebbe deciso di esternalizzare uno dei quattro magazzini del centro tecnico dell’Inter. E per quelle persone non c’è spazio in nessun posto nel club e quindi rimangono a casa”.
“Abbiamo segnalato la nostra contrarietà e la società che dovrebbe gestire questi magazzini potrebbe assumerli solo con un salario molto più basso e senza nessuna garanzia. Tecnicamente non hanno ancora licenziato questi tre lavoratori, ma dal primo novembre possono essere licenziati e l’azienda anche ieri mattina ci ha confermato che verranno licenziati. Tutto questo nello stesso giorno in cui vengono garantiti stipendi pazzeschi ai giocatori”, ha tuonato il dirigente sindacale.
“Si butta via l’ultimo anello della catena ovvero i magazzinieri, quelli che guadagnano di meno, in tre non fanno un centesimo dello stipendio di un giocatore o di un dirigente. Due anni fa, la Serie A ci ha convocati per costituire un contratto collettivo per i lavoratori dipendenti non sportivi”.