La SuperLega non è morta! Il settimanale tedesco Der Spiegel rivela che i consulenti della Flint sono stati ingaggiati dalla società fondata da Real Madrid, Barcellona e Juventus per ridefinire il progetto.
Tutto ciò con l’obiettivo di rilanciare l’immagine della SuperLega attraverso la conquista dei tifosi ma anche e soprattutto riformando il progetto dal punto di vista sportivo, rivoluzionando la formula a inviti per le sole big.
La società madrilena A22 Sports Management (ovvero la controllante della società della Superlega e sua consulente) ha elaborato un nuovo format con promozioni e retrocessioni tra una Superlega 1 e una Superlega 2: si parla di tre retrocessioni e due promozioni, lasciando spazio a una terza eventuale squadra a cui concedere una wild card (per ripescare o far risalire un top club).
Calcio e Finanza sul proprio portale web riferisce anche di un secondo scenario, “in cui però alla Superlega 2 si accede qualificandosi dai campionati: la Superlega 2 verrebbe così modificata ogni anno, con 17 squadre dai campionati più le tre retrocesse dalla Superlega 1, con la possibilità quindi per chi vince la Superlega 2 di salire e mantenere il proprio posto anche nelle stagioni successive, indipendentemente dai risultati nel campionato”.
Infine, vi sono ipotesi che vedono format simili all’attuale Champions League: “alla Superlega 1 accederebbero 18 club dai campionati nazionali (sei inglesi, tre spagnole, tre italiane e due ciascuno di Germania, Francia e altri paesi), più 2 promosse dalla Superlega 2, con il proprio posto nella Superlega 1 che verrebbe garantito non in base al risultato del singolo campionato nazionale, ma si calcolerebbe il risultato degli ultimi 5 anni, garantendo un cuscinetto ai grandi club che dovessero fallire una sola stagione”.