L’ex direttore della Juventus, Luciano Moggi dall’alto della sua esperienza spiega perché è troppo facile contestare CR7 ora che è andato via dalla Juventus.
“CR7 se ne va aspramente criticato anche da chi, al suo arrivo, aveva gridato al miracolo perché finalmente approdava nel nostro campionato un fuoriclasse. Questo è il mondo del calcio, questa è l’Italia calciofila”, le prime parole di Moggi sulle colonne di Libero Quotidiano.
CR7 non ha certamente demeritato nel poco tempo che ci ha frequentato: ha segnato un centinaio di gol, difficile pretendere di più, secondo Moggi.
Tuttavia Moggi ammonisce la Juventus per un altro motivo: “Per farlo rendere (CR7 ndr) al massimo doveva essere messa a sua disposizione un’intera squadra”.
“Magari si poteva anche pensare che un giocatore da solo non può vincere, ma non si pensò minimamente al sacrificio cui doveva sottostare qualche compagno che solitamente aveva nei piedi almeno quindici gol a campionato, che avrebbe dovuto trasformarsi in assistman per i piedi, pur magici, di Ronaldo”, scrive Moggi alludendo a Dybala.
Conclude Moggi: “Chi vi scrive, da sempre contrario al suo acquisto per i motivi su esposti, non ultimo il suo stipendio, si sente ora di difenderlo dalle critiche preconcette, che CR7 non merita, perché era venuto in Italia a portare una ventata nuova nel nostro calcio ed era stato accettato da tutti come un Dio in terra”.