Ai microfoni di TMW l’ex difensore Mark Iuliano ha commentato la situazione della Juventus, che si appresta ad affrontare la nuova stagione con alla guida Massimiliano Allegri.
In merito all’esonero di Andrea Pirlo, dopo appena una stagione, per tornare a scegliere Massimiliano Allegri, Iuliano ha commentato: “La Juve è abituata a vincere e a volte decide di cambiare anche quando vince. Pirlo ha fatto una stagione in chiaroscuro, ha portato trofei con una squadra non al top e con varie problematiche. Il Covid ci ha messo del suo e qualcuno che non era al meglio della condizione non ha dato quello che ci sia spettava. La Juve, come le altre grandi squadre, ha bisogno di un allenatore top, uno che abbia vinto in Italia e che sia andato lontano in Europa. E Allegri conosce bene l’ambiente”.
Iuliano ha aggiunto: “L’essenza della Juve è racchiusa nel famoso motto: vincere è l’unica cosa che conta. Hanno provato con Sarri che non so se fosse la scelta più giusta, certamente mancava il feeling. Hanno provato con Pirlo, speravano in una scommessa vincente, viste anche le difficoltà causate dal Covid ma la ciambella non è uscita completamente col buco. Il quarto posto alla Juve non basta, perché è la squadra meglio attrezzata, la rosa più completa anche se i problemi a centrocampo sono stati evidenti. È vero, si tratta di un’inversione a U considerando che Allegri non credo cambierà il suo modo di giocare, anche se credo che in questi anni sia migliorato”.
Sul mercato, Iuliano ha commentato: “Locatelli mi piace. Ha fatto bene ed è cresciuto molto, può dare freschezza e vivacità. Gestisce bene la palla, ha il tiro da fuori, sa giocare in diversi ruoli del centrocampo, ma non ha il cambio di passo che tutti si aspettano. Serve gente che salti l’uomo che dia il cambio di passo. Lo stesso vale per Pjanic che è un grande giocatore ma siamo sempre lì. Credo che servano altri tipi di giocatori“.
Sulla permanenza in bianconero di Cristiano Ronaldo, Iuliano non è sembrato avere dubbi: “Io lo terrei sempre, finché c’è lui va bene. Non mi capacito di come si possa mettere in discussione un giocatore che segna 35-40 gol l’anno. È un vero professionista”.