Il presidente del Genoa Enrico Preziosi non usa mezzi termini per etichettare le proprietà cinesi nel calcio italiano.
Nell’intervista rilasciata al Corriere della Sera, il patron del Genoa ha spiegato la sua posizione sugli investitori asiatici:
“Cedere club come l’Inter a investitori cinesi non ha giovato all’Italia. Quando le nostre squadre hanno bisogno di risorse, Pechino non risponde”, ha dichiarato Preziosi.
Le parole dell’imprenditore campano nei confronti di Suning giungono dopo la denuncia del vertiginoso aumento dei costi di spedizione (passato da 10 a 60 milioni) e al blocco di 5500 container di merce nei porti cinesi:
“Ci tengono in ostaggio dicendo che non ci sono navi a sufficienza da inviare in Europa. E in gioco per noi c’è la campagna di vendite di giocattoli per il Natale. Ho 2.400 dipendenti tra Italia ed Europa e un piano di investimenti nella Penisola”.
“Non voglio che siano messi a rischio, quindi sto pagando. Abbiamo abdicato alla supremazia della Cina, fornendole i frutti della nostra ricerca, del design, del saper fare tecnologico. È stata un’arma a doppio taglio. A breve il costo del lavoro non sarà più competitivo”.
“Il presidente Xi Jinping ha già promesso che i salari cresceranno. A marzo avevamo già incassato un aumento del 10-15% del costo delle produzioni per la crescita del prezzo delle materie prime”.