Il giornalista di fede bianconera Marcello Chirico non si esalta più di tanto di fronte alla rete di Dybala che ha contribuito alla vittoria della Juventus sul Napoli.
“Tutto come da copione. Dybala torna, segna, sancisce di fatto la vittoria della Juventus sul Napoli, ed immediatamente è ripartita la dybalite. Fans in delirio”,ecc ecc.
Chirico risponde per le rime al procuratore della Joya Antun che ha esaltato Dybala (nonostante gli 87 giorni d’assenza), con l’unico obbiettivo di scaldare i motori in vista delle esose richieste per rinnovare il contratto con la Juve:
“Un gol, per quanto bello e decisivo, però non è sufficiente per tornare a battere cassa.
[…]Così come altrettanto Dybala sa bene che, per riprendersi una maglia da titolare, dovrà convincere Pirlo a rivedere le gerarchie in campo, che al momento mettono Chiesa e Morata davanti a lui. Soprattutto dopo uno stop così prolungato, continui rinvii causa dolore, visite specialistiche in serie e persino cene off limits causa covid”, scrive ancora il giornalista.
“Un gol non basta per convincere il club a rinnovargli la fiducia e venirgli incontro sulla richiesta di 15 milioni, contro i 10 propostogli finora per il rinnovo. Da qui a fine maggio servono altre reti e altre prestazioni all’altezza per far cambiare idea ad Agnelli, Nedved e Paratici nei suoi confronti”.
Chirico mette le cose in chiaro anche con i tifosi: “Ciò che non capiscono, o non accettano di capire, è che le qualità tecniche di Dybala non sono mai state in discussione, quelle non le nega nessuno alla Continassa, sarebbero dei pazzi”.
“Quello che si pretende da un top player arrivato a chiedere il raddoppio del proprio stipendio – attualmente fermo a 7.5 milioni – è la continuità di rendimento. Meno capricci, più determinazione. Meno bambinate e più maturità”.