Il giornalista Stefano Discreti prova ad analizzare a mente fredda ciò che sta succedendo in casa Juve dopo che la Vecchia Signora ha lasciato altri due punti sul campo del Verona.
Premesso che secondo il giornalista le tantissime assenze “sono anche un potenziale alibi di circostanza” , l’origine del problema secondo Stefano Discreti è a monte: “non si può pensare di affrontare una stagione così complicata e particolare come questa nell’epoca del Covid-19 con soli 3 attaccanti di ruolo di cui uno 36enne (CR7) e un altro (Dybala) alle prese con infortuni ripetuti da quasi un anno”.
Discreti trova facilmente il colpevole: “L’errore programmatico di Paratici è talmente evidente che diventa quasi superficiale anche solo rimarcarlo”.
Preso atto che “la Vecchia Signora ad oggi non è ancora una formazione, non ha una propria identità, non si capisce ancora bene l’idea di gioco di Pirlo”, .
La Juventus, ribadisce il giornalista “sta pagando a carissimo prezzo l’apprendistato di Pirlo, di quello che un giorno potrà anche diventare un grande allenatore (forse) ma che ad oggi sicuramente non lo è”.
Secondo Stefano Discreti “un allenatore navigato e già pronto (dici Allegri o anche Sarri) non avrebbe accumulato a questo punto un ritardo così importante nei confronti di una squadra come l’Inter che non sta certo disputando una stagione eccezionale e che anzi è anche nel pieno di una crisi economica aziendale”.
Dunqua, “se la Juventus non è prima in campionato in questo momento è nettamente più per demeriti propri che per meriti altrui”.
La Juve, conclude il giornalista, “errore dopo errore, ha praticamente ribaltato le gerarchie del torneo. La Juve si è praticamente fatta male da sola”.