Stile Juve

Chirico: “Maradona col pallone ha mostrato al mondo cose meravigliose, nella vita quotidiana cose pessime”

Marcello Chirico ricorda a modo suo Diego Armando Maradona, osannando il calciatore ma ricordando anche la parte oscura del Pibe de Oro.

Per chi ama il calcio, Maradona ha rappresentato questo sport in tutta la sua essenza. È stato un calciatore magnifico, straordinario, un top assoluto. Maradona era il calcio, nella sua accezione artistica più alta. Ovvero estro, genialità, imprevedibilità, bellezza, stupore, emozione e pura poesia”, esordisce Chirico.

“Diego era davvero troppo forte. Un mostro di bravura. Faceva cose che gli altri non sapevano fare”.

Tuttavia il giornalista ricorda anche l’altra faccia della medaglia: “Imparagonabile coi tanti eccessi della sua vita fuori dal campo. Perché non li si può dimenticare, o volutamente oscurare pur di far risplendere il mito nel giorno della sua improvvisa scomparsa”.

Chirico non concorda con Sconcerti “quando dice che, davanti alla morte, Maradona non vada messo in discussione, men che meno giudicato. Perché gli errori fanno parte del gioco e sarebbe fuori luogo, probabilmente meschino e ingiusto, ricordarli proprio in questo momento, nel quale bisognerebbe solo inchinarsi davanti all’icona”.

Personalmente ritengo più ipocrita far finta di nulla e andare solo di violino. I giudizi su Maradona sono già stati espressi, nel tempo, sia per le tante cose belle fatte vedere sul prato verde, così come per le troppe negative mostrate fuori”.

Poi l’affondo: “Maradona ha abusato di certe sostanze, per sua stessa ammissione, però non riuscì mai a rompere questa sua dipendenza, con inevitabili conseguenze pure sulla professione. Ha intrattenuto rapporti con la malavita napoletana. È stato amico di un dittatore sanguinario come Fidel Castro. È stato protagonista di un lungo, e mai risolto, contenzioso col fisco italiano, causa evasione fiscale nel periodo in cui giocava nel Napoli”.

Chirico ricorda anche che “in queste ore si decanta pure la grande sportività e correttezza in campo di Maradona. Beh, la famosa mano de Dios non depone affatto in questo senso: fu una palese scorrettezza spacciata per genialità, addirittura per “tocco di Dio”. Oggi col VAR quella rete sarebbe stata annullata e nessuno avrebbe mitizzato oltre il lecito una poco etica furbata”, spiega Chirico.

In conclusione Marcello Chirico scrive nella parte finale del suo articolo: “usciamo quindi dalla melassa e diciamolo, se ci è concesso: Maradona non è stato di certo un esempio da imitare. Col pallone ha mostrato al mondo cose meravigliose, nella vita quotidiana cose pessime”.

“Dopodiché, riposi in pace e Dio (quello vero) lo perdoni. E a quei napoletani che in queste ore, a Fuorigrotta, mescolano cori per Diego con altri contro la Juve, gli si dica di smettere. Per decenza”.

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