Nel suo consueto editoriale per tuttomercatoweb, il giornalista Michele Criscitiello ha anche esaminato la situazione dell’Inter di Antonio Conte che, archiviato il successo sul campo del Genoa, ora deve pensare alla trasferta di martedì sera contro lo Shakhtar Donetsk, per la seconda giornata del girone B di Champions League.
Il commento di Criscitiello:
“La vittoria di Genova non cambia la linea. L’Inter non è partita bene e, dopo aver perso il derby, ha perso due punti pesanti anche in Champions. Quelli difficilmente tornano.
Se Conte continuerà con la sua solita testardaggine, quest’anno rischierà di farsi male. Al primo anno gli hanno consentito tutto, o quasi, al secondo anno sono finiti gli sconti. Deve vincere. Per quello che Suning ha speso in tre finestre di mercato, tra estate e inverno, oggi Conte non può far finta che in mano gli sia stata messa una squadra forte, e che quest’anno la Juventus rischia di prendere molti buchi. Il Milan è giovane e bello, il Napoli è forte ma se non vince la Juventus il peso è sulle spalle dell’Inter.
Conte non si fida della difesa a 4 ma ad oggi sembra che non abbia gli uomini per la solita difesa a 3. Gli allenatori così integralisti non hanno un grande futuro. Un bravo allenatore si adegua alle caratteristiche dei calciatori e non viceversa.
All’Inter, e non solo, si vedono cose assurde. Giocatori non adatti alla difesa a 3, costretti a giocare e a sacrificarsi per volontà del proprio allenatore. Per la rosa che ha a disposizione, l’Inter oggi sarebbe perfetta per passare a 4 dietro, dare sostanza al centrocampo dove hai qualità e quantità e – ti piaccia o no – devi far salire il rendimento di Eriksen mettendolo dietro a Lukaku e Lautaro Martinez.
In Europa non gioca e non vince più nessuno con il 3-5-2, quello di Conte è sempre più vicino ad un 5-3-2. Le squadre, ormai, ti conoscono e dietro concedi ancora tanto.
Conte si trova ad un bivio. La proprietà gli chiede di vincere. L’Italia anche lo spera, per interrompere il dominio bianconero che dura da troppo e crea monotonia nella Serie A”.