Stile Juve

Andrea Bosco: “Strana cosa, la Juventus per aver fatto quello che doveva (presentarsi in campo contro il Napoli) è finita sul banco degli imputati”

Andrea Bosco nel suo consueto editoriale ricorda che “mercoledì il giudice Mastrandrea, procuratore federale, sarà chiamato a decidere in merito al match mai giocato tra Juventus e Napoli”.

Se il Napoli verrà penalizzato (per mancata partecipazione) con un tre a zero e un punto di penalizzazione in classifica, il Procuratore applicherà alla lettera un regolamento che ancora non è stato cambiato. E il Napoli quasi certamente farà ricorso: prima alla giustizia sportiva e poi al Tar”.

Se farà ripetere la gara, decurtando di un punto la stagione del Napoli, farà una cosa “all’italiana“. Se farà ripetere la gara, accettando le ragioni del Napoli “impedito“ da una Asl, calpesterà il regolamento e consegnerà il campionato alle Asl”.

Il giornalista si augura che “il supplemento sia servito a chiarire se il Napoli l’input della Asl 2 di Napoli l’abbia ricevuto o l’abbia “sollecitato“. Se il Napoli (con due positivi) abbia violato il protocollo siglato da Governo e Federazione, creando la “bolla“ (che il protocollo prevedeva) solo “dopo“ aver ricevuto l’ordinanza della Asl” .

Tuttavia Andrea Bosco, mette in evidenza i fatti e scrive: “Strana cosa: la Juventus si è presentata in campo, come la Lega aveva imposto. Non lo avesse fatto avrebbe perso per 3-0 e avrebbe avuto un punto di penalizzazione. Per aver fatto quello che doveva è finita sul banco degli imputati”.

Infine l’appello del giornalista di Tuttojuve: La politica non lasci solo il giudice Mastrandrea. La politica consigli a certi personaggi di mettersi la mascherina. Non per prudenza: per decenza” .

Bosco si riallaccia così alle parole del governatore della Campania, De Luca e scrive: “Preferisco Maurizio Crozza che imita il governatore della Campania, piuttosto che l’autentico governatore che imita l’imitazione di Crozza. Ha tenuto toni sguaiati quel governatore. Ha citato, quel governatore (che, ha spiegato Antonio Polito sul “Corriere della Sera“, in gioventù dagli amici di partito veniva chiamato “Pol Pot“ ), Schopenhauer, impartendo lezioni di etica: gloria ed onore. Nei mesi della “serrata“ (che speriamo non venga nuovamente imposta) ho letto per la prima volta il “Don Juan“ di Byron. In un passaggio si afferma: “La differenza tra la gloria reale e quella fittizia sta nel sopravvivere nella storia piuttosto che in ‘una’ storia“ .

Fonte: Tuttojuve.com

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