È bufera sull’attaccante del Barcellona, Luis Suarez, e sull’Università per Stranieri di Perugia, a causa dell’esame di italiano sostenuto dal calciatore uruguaiano, sul quale indaga la Guardia di Finanza.
Suarez al momento non risulta nell’elenco degli indagati, così come nemmeno la Juventus, anche se non manca chi cerca di addebitare ai bianconeri parte della responsabilità nella vicenda, visto che nelle ultime settimane aveva manifestato interesse per il suo cartellino.
A fare chiarezza sulla posizione dei bianconeri, l’esperto di diritto sportivo, avvocato Cesare di Cintio, che nel corso di un’intervista a TuttoSport ha commentato:
“Se non c’è una chiara azione di un tesserato, i fatti non sono nella giurisdizione della giustizia sportiva. E qui di tesserati che agiscono non ce ne sono ancora.
Saurez è tesserato per una federazione straniera, l’avvocato Turco non è tesserata e, inoltre, non commette niente di rilevante se è vera la sua ricostruzione, perché chiedere informazioni e instradare l’entourage di Suarez nella burocrazia non rappresenta reato.
Anche la telefonata del dirigente bianconero Federico Cherubini al rettore dell’Università Statale, Maurizio Oliviero, sembra essere solo a titolo di raccolta delle informazioni. Insomma, o c’è una prova chiara della corruzione e, quindi, si risale anche al corruttore, oppure non ci sono margini perché la giustizia sportiva intervenga in questa storia”.