Andrea Bosco, nel suo consueto editoriale per Tuttojuve, non fa marcia indietro e conferma che “Non mi piace il gioco di Maurizio Sarri. Non mi scalda il nono scudetto di fila conquistato dalla Juventus. Qualcuno può dire che questo titolo sia stato lo scudetto di Sarri? E’ stato uno scudetto senza gioia”.
“Sono severo con Sarri, perché non è vero che si è adattato a quello che ha trovato. Ha cercato di flettere, manipolare, modellare, quanto ha trovato. Sarri non cambia mai lo spartito”, scrive il giornalista.
E ancora, precisa il giornalista: “Solo con Ronaldo, visibilmente, Sarri si è piegato. Ronaldo è troppo per tutti. Non esiste sul pianeta un tecnico in grado di reggere il suo ego e la sua personalità. Forse solo Zidane: ma Zizou è stato un “dio” come Ronaldo”.
Il giornalista spiega le sua idea di Juve e rincara la dose: “Detesto il gioco di Sarri perché c’era una volta la Juventus: spesso vinceva, qualche volta perdeva. Ma c’era. Era la Juventus. Era solida, era un “corpo” . Con qualche ruga . Ma “era” .
Una Juventus che “aveva una forte identità difensiva. Qui sta certamente l’equivoco di fondo di questa travagliata stagione . La Juventus è come una nave dalle troppe falle nella sentina. Difficile da governare. Copri una falla e il mare ti entra da un’altra”.
“Come ha spiegato al “Guardian” un pischello pieno di medaglie come Dybala: “Sazi? Stiamo già pensando al decimo scudetto“. Non alla bellezza, non al gioco, ma ad un nuovo trofeo. A quella sensazione fortissima che sa darti la vittoria. Specie se dietro alla coda hai uno sciame di arpioni. Ma nessuno può ucciderti. In tanti ci hanno provato. Neppure Calciopoli ha potuto: una balena normale sarebbe affondata. Forza dieci verso il decimo. Gli arpioni sono stuzzicadenti sulla “gobba“ (e cosa altro se no?) piena di cicatrici di Moby Dick”.
Infine una constatazione supportata dai numeri, stavolta impietosi: “La notte di domenica la Juventus ha vinto matematicamente il nono scudetto di fila. Il lunedì pomeriggio il suo titolo in Borsa ha perso il 5,5 %. Quelli che ne sanno, ti spiegano che pur vincendo era apparsa, brutta, fragile, insicura: anche agli investitori. Sarri ha tentato. Per la Juventus e per se stesso”.