Il noto giornalista Mario Sconcerti, nel suo consueto editoriale per le colonne del Corriere della Sera, ha esaltato l’operato di Zinedine Zidane dopo la vittoria in rimonta della Liga spagnola.
Le sue parole: “In tempi di maestri discussi dove metteremo Zinedine Zidane che torna e vince anche con un Real piuttosto magro? Zidane ha abituato a prendere tutto quello che lo riguarda con naturalezza”.
“Ricordo Di Stefano, Beckenbauer, Guardiola, Cruijff, forse Capello, che era però già di una categoria diversa. Forse Mancini. Difficilmente il grande campione sa insegnare, vive nel suo mondo, ha un concetto di normalità diverso, ha bisogno di essere capito non di spiegare. Zidane da allenatore ha messo sul tavolo entrambe le sue anime”.
Poi sugli attuali tecnici, Mario Sconcerti sostiene che“Sarri, Allegri, Conte, Gasperini, devono dimostrare di aver ragione”.
“A Zidane basta entrare, salutare e mostrare la sua faccia come fosse un’enciclopedia del calcio. Capisci dagli occhi che lo conosce tutto, che per un lungo momento tutto il calcio è stato lui”.
“Zidane non va per caso, rispetta il calcio, non ha bisogno di inventarlo. Sa che il calcio è già stato giocato tutto. Ma servono maestri che sappiano andare a cercarlo dove ama nascondersi. Avere due anime, essere stato l’ultimo e il primo, africano ed europeo, lo tiene eternamente su un ponte, sospeso tra modi di essere”.